Mostre

Carmina Burrata di Robert Janitz

Sopra i ruderi di San Donnino, che esisteva fin dall’XI secolo, viene ricostruita nel 1612 la chiesa che prende il nome di San Carlo, in onore del Santo Borromeo. La ristrutturazione e l’ampliamento della chiesa di San Donnino vengono terminati nel 1617: Marco Antonio Salomoni, vescovo cremonese di Sora, contribuisce grandemente alla decorazione di questa chiesa, che si occupa della cura delle anime fino al 1788, quando viene chiusa e profanata e viene poi riaperta e riconsacrata per divenire sussidiaria della chiesa di Sant’Ilario.

La chiesa di San Carlo rimane poi aperta senza più subire chiusure e dissacrazioni fino al 1859. Nella primavera del 1859, durante la seconda guerra d’indipendenza tra Piemonte e Austria, San Carlo viene requisita, s spesa dall’esercizio del culto e chiusa, e viene trasformata in un alloggio militare per gli austriaci.

Con la proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861, Cremona diventa italiana. Per San Carlo nulla cambia però, da alloggio per soldati diventa magazzino fino alla metà del 1862 quando viene riaperta e riprende la sua attività in modo continuo fino al 1915. Nel 1915, l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale porta alla sospensione del culto e alla chiusura del santuario.

La fine del conflitto segna per S. Carlo la terza tranche della sua lunga storia, la più tormentata, la più umiliante, la più difficile da sintetizzare. Tra il 1923 e il 1925 viene affittata dalla Croce Rossa che la utilizza come magazzino per la conservazione del materiale ospedaliero; dal 1941 al 1946 viene affittata

dalle suore che la trasformano in palestra per la loro scuola; tra il 1946 e il 1947 viene utilizzata come magazzino per il legno; tra il 1947 e il 1948 viene utilizzata come magazzino dalla Federazione Provinciale delle Cooperative di Cremona; nel 1962 diventa magazzino per pali telefonici e negli anni ’80 viene data alla Caritas per utilizzarla come magazzino.

È all’interno di questa chiesa che nel 2021 nasce il progetto San Carlo Cremona, progetto di mostre d’arte contemporanea. Per il primo anno (settembre 2021 – settembre 2022) Servane Mary ha invitato amici artisti ad esporre nello spazio cremonese. Ogni mostra sarà una presentazione site-specific e personale del lavoro di ogni artista che sarà caratterizzato da media differenti che vanno dalla scultura, alla pittura, al film, alle installazioni sonore e alle performance. La mostra di Servane Mary, composta da tre dipinti monumentali (5×5 metri), ha inaugurato il progetto San Carlo nel settembre 2021 e si è caratterizzata per un corpo di lavori creati appositamente per la chiesa, rispondendo alla sua architettura e al suo volume. La seconda mostra del progetto, inaugurata a marzo 2022 è stata “White-Light-Whirlwind” dell’artista Mark Handforth, che ha presentato un imponente disegno di luce alto 16 metri che si snodava all’interno della cupola barocca di San Carlo. La successiva e terza mostra del progetto è stata “The Tiger’s Tail”, dell’artista Dara Friedman. L’artista ha presentato al pubblico l’espressione del film, della performance e dell’installazione sonora.

La quarta mostra di questo primo anno, nonché la mostra conclusiva del programma di Servane Mary, è “Carmina Burrata”, dell’artista Robert Janitz, il quale presenterà al pubblico 6 dipinti in bianco e nero e 6 dipinti colorati, riprendendo un discorso già affrontato in mostre passate sul ruolo dello spazio espositivo.