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Guenda Goria: “Torno al Festival di Todi, torno a fare il mio mestiere”

È poliedrica, Guenda, ama buttarsi in nuove sfide e lo ha dimostrato con la sua partecipazione all’ultima edizione del “Grande Fratello” dove si è distinta per eleganza, intelligenza, educazione. Oggi torna a teatro, suo grande amore, con un testo inedito firmato da Morgan Lloyd Malcolm e diretto da Piergiorgio Piccoli.

Guenda, come stai?

Sono emozionata, un po’ tesa, perché un nuovo debutto è sempre una responsabilità, però sono felice di aver intrapreso questa nuova avventura.

Torni finalmente a teatro dopo tanto tempo.

Tornare a fare il mio mestiere è per me importantissimo. Il nostro settore è stato senza dubbio tra quelli più penalizzati a causa della pandemia e per questo ripartire, ritornare a mettere in scena qualcosa, tornare a creare è un atto di coraggio, di generosità nei confronti del pubblico e dell’arte stessa.

È la tua seconda volta al Festival di Todi dopo il successo de “La pianista perfetta”, che effetto fa?

Esatto, proprio tre anni fa debuttavo qui al Festival di Todi con “La pianista perfetta”, uno spettacolo di Giuseppe Mandridi, diretto dal maestro Scaparro. Fu un grande successo, mi ha portato molta fortuna e ha dato una svolta importante alla mia carriera di attrice. In più mi ha permesso di tornare a suonare il pianoforte, di interpretare la protagonista della storia… insomma sarà una doppia emozione per me questa stasera.

Il pubblico del Teatro Comunale di Todi stasera, insieme all’attrice Miriam Galanti, ti vedrà protagonista de “La Vespa”, un testo inedito incentrato sulla figura femminile.

Proprio così. “La Vespa” è un testo inedito firmato da Morgan Lloyd Malcolm, scritto veramente molto bene, dove si affronta l’animo femminile con le sue tematiche in maniera vera, non edulcorata: in maniera cinica, dura, ma anche delicata, profonda, intensa. A scrivere di donne è una donna che conosce bene le tematiche come la maternità, l’infertilità, il bullismo. E’ un testo davvero affascinante.

Due donne a confronto, un omicidio da compiere, cosa puoi raccontarci di più di questo intrigante thriller psicologico?

C’è un incontro tra due donne, un omicidio da compire, vero, che in realtà si rivelerà solo un pretesto perché il vero “thriller” non è tanto scoprire chi è l’assassino, bensì capire la psicologia di queste donne, cosa le ha segnate, perché si muovono in un certo modo. Sono due personaggi molto interessanti, imprevedibili e con mille sfaccettature.

Enrica, il tuo personaggio, e Carla, interpretata da Miriam Galanti, sono due donne apparentemente molto diverse, le cui vite si intrecciano: qual è il loro comun denominatore?

Enrica, è una borghese, raffinata, ricca che non riesce ad avere figli, mentre Carla è una donna ai margini della società, con cinque figli. Sono due donne apparentemente diverse, ma in realtà si scoprirà che le loro vite sono molto più intrecciate di quanto sembri. Il nodo cruciale è ciò che è accaduto durante la loro adolescenza quando insieme frequentavano la scuola: in quel periodo sono accaduti dei fatti che hanno segnato le loro vite anche da adulte. Sono tante le tematiche che emergono, soprattutto quelle femminili che a me hanno sempre appassionato e mi hanno spinto ad affrontare questo testo.

Le tematiche femminili sono tra i contenuti che hai portato nella casa più spiata d’Italia, dove abbiamo avuto modo di conoscerti meglio. Sappiamo cosa hai dato al programma, ma il “Grande Fratello” invece cosa ha dato a te?

Mi ha dato molto e mi ha tolto anche. Nel senso che mi ha dato più consapevolezza e più forza, e in qualche modo mi ha avvicinato di più ai miei affetti veri. Mi ha fatto capire che in fondo la famiglia è la cosa più importante, mentre io avevo grandi aspettative anche sugli altri. Il “Grande Fratello” è un gioco cinico, un gioco psicologico duro proprio per le dinamiche che crea.

Hai perso un po’ di fiducia nel genere umano?

Diciamo di sì. Un po’ di disincanto me lo ha iniettato. Al tempo stesso però ho dato valore ai miei affetti di origine e agli affetti che trovo nel mondo e spero presto di poter costruire una mia famiglia.

E noi te lo auguriamo. Mi sembra di capire che l’amore va a gonfie vele.

Sono molto felice di questo incontro con Mirko perché mi ha portato grande gioia, leggerezza, ma anche tanta profondità. Stiamo imparando a conoscerci, anche questo spettacolo è un banco di prova per noi che finora siamo stati sempre insieme. Mi sostiene molto nel mio lavoro ed è molto contento. Stasera assisterà al mio debutto insieme a tutta la mia famiglia, sarò circondata dai miei affetti e questa è la cosa più bella.

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Taty Rossi