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Inbound marketing: cos’è, fasi, significato ed esempi

Il cambiamento significativo dal mondo del lavoro nell’ultimo ventennio ha condotto ad una trasformazione profonda del mondo del lavoro in ogni settore. Al giorno d’oggi, infatti, l’avvento del processo di digitalizzazione si è spostato tra i caratteri prioritari per le aziende quello di avere una presenza comunicativa importante ed una forte reputazione. Nel panorama lavorativo contemporaneo, il marketing assume un ruolo preponderante, vista anche la moltitudine di strategie sia online che offline con cui le imprese possono rafforzare la reputazione del loro brand.

Tra queste, spicca sicuramente l’inbound marketing, una strategia olistica che viene utilizzata dalle imprese allo scopo di attrarre e convertire i visitatori trasformandoli in clienti , sfruttando la creazione di piani contenutistici strutturati e rilevanti, in maniera continuativa. Per attuare strategie del genere, le imprese necessitano della collaborazione di realtà esperte di settore. Trovare un’agenzia di inbound marketing , dunque, si rivela un incipit fondamentale allo scopo di creare tecniche, approcci e contenuti utili a rafforzare la loro reputazione .

Entrando nel merito della questione tecnica, possiamo affermare che l’inbound rappresenta nient’altro se non un metodo utilizzato dai primi anni 2000, all’interno del quale sono racchiuse una serie di attività basate principalmente sulla creazione di contenuti di alta qualità, in grado di attirare l’attenzione degli utenti e, dunque, implementare il traffico sui canali digitali delle imprese, aumentando il potenziale di conversione della realtà di riferimento e, di conseguenza, rendendo più rilevanti i prodotti ei servizi offerti dall’impresa all’interno del settore in cui gravità.

Chiaramente, oggi più che mai l’inbound marketing presenta tecniche differenti, messe al servizio di professionisti ed imprese per implementare la loro presenza online . Avere un metodo nell’inbound consiste nello sfruttare l’insieme di processi con cui un utente ha modo di interfacciarsi e acquistare presso l’azienda e, successivamente, diventare un promotore del brand di interesse. Nelle prossime righe, scopriremo tutto ciò che c’è da sapere sulle fasi dell’inbound marketing.

Le fasi dell’inbound marketing: tutto ciò che c’è da sapere al riguardo

Quando si parla di inbound funnel, si fa riferimento al processo che conduce alla creazione di una strategia definita di inbound marketing per un brand. La prima fase dell’imbuto è quella di attrazione. Questo processo rende determinante la creazione di contenuti pensati in modo specifico per soddisfare al meglio i bisogni e gli interessi del mercato, distribuendo gli stessi sulle piattaforme giuste e nel momento giusto .

La seconda fase, quella di conversione, avviene dopo che l’utente visita il sito o la piattaforma web dell’impresa. L’obiettivo di conversione viene perseguito nel momento in cui l’utente si trasforma in un lead. Questo, implica che quest’ultimo fornisce dati personali e anagrafici, oltre ad offrire le autorizzazioni sugli insight sul comportamento di navigazione.

La fase di chiusura ha inizio non appena il lead diventa un cliente acquisito e, dunque, dopo la buona riuscita della conversione . In questa fase, è necessario per il marchio dare inizio allo sviluppo di una relazione solida basata su ideali come la fiducia. Infine, la fase di gioia della soddisfazione dei clienti prevede anche dopo la transazione, grazie ad offerte di valore post-vendita.

Esempi di inbound marketing

Una buona strategia di inbound marketing, osservando l’aspetto pratico dell’argomento, richiede l’utilizzo di più canali con cui rendere percepibile la presenza di un marchio in rete. Un inbound marketing funnel di successo, dunque, prevede la cura di canali social e portali web ufficiali, sfruttando strategie frammentate e piani ben definiti che sanno adattarsi ai trend e al target di riferimento in funzione delle specifiche piattaforme su cui si lavora: dai social ai siti web, fino ad arrivare ai canali email.