Teatro

L’ANIMA BUONA DI SEZUAN

Dal 4 al 17 novembre 2021 al Teatro Manzoni

Monica Guerritore

L’ANIMA BUONA DI SEZUAN

di Bertolt Brecht

traduzione e adattamento Roberto Menin Regia Monica Guerritore

ispirata all’edizione di Giorgio Strehler (Milano 1981)

con Matteo Cirillo, Alessandro Di Somma, Enzo Gambino, Nicolò Giacalone, Francesco Godina, Diego Migeni, Lucilla Mininno

Scene da un’idea di Luciano Damiani – Adattamento scenografico Maria Grazia Iovine

Disegno luci Pietro Sperduti Costumi Valter Azzini

Musiche Paul Dessau a cura di Paolo Daniele

Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi alla ricerca di qualche anima buona e ne trovano solo una, la prostituta Shen Te, che li ospita per la notte. Il compenso inaspettato per tale atto di bontà è una tonda sommetta, mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di vivere bene. Ma il compenso è accompagnato dal comandamento di continuare a praticare la bontà. La povera SHEN TE apre una tabaccheria e si trova subito addosso uno sciame di parassiti, falsi e veri parenti bisognosi, esigenti fino alla ferocia, da cui è costretta a difendersi. Per farlo, una notte, si traveste da cugino cattivo SHUI TA e spietato con tutti. A complicare la situazione però interviene l’amore…  Monica Guerritore che giovanissima ha visto la sua carriera segnata dall’incontro con Giorgio Strehler, realizza il suo sogno di portare in teatro il capolavoro di Bertolt Brecht ispirandosi alla bellissima edizione messa in scena dal Piccolo Teatro di Milano nel 1981.

Note di regia

Nell’Anima buona di Sezuan c’è un piccolo popolo di abitanti di un luogo che è tutti i luoghi del mondo: essi appaiono come buffi, straniti e imperiosi ‘personaggi’ più veri e precisi che nel mondo reale. Nel mio spettacolo sarà forte l’influenza del mio Maestro: soprattutto nel concetto che l’essere umano si rappresenta perché, attraverso la rappresentazione, qualcuno lo capisca, lo accolga, lo compianga e forse gli dia una soluzione finale.  Scrive Strehler: nell’Anima Buona c’è tutta la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri, ma sempre raccontati con lo sguardo tenero e buffo di chi comprende.  In questi anni durissimi il teatro può raccontarci dal di dentro, rendendoci consapevoli delle maschere ringhianti che stiamo diventando. Mettere in scena la meravigliosa parabola di Brecht risponde alla missione civile e politica del mio mestiere.  Teatro civile, politico, di poesia.

feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30 – sabato 13 novembre ore 15,30 e 20,45