Musement propone un itinerario attraverso il racconto dei miti e delle leggende della cultura popolare italiana. Un viaggio nel mistero per un brivido di spensieratezza.
I racconti del mistero fatti di miti, leggende e casi irrisolti di un passato più o meno lontano, sono narrazioni che affascinano anche i più scettici. Capire cosa ci sia dietro a queste storie o lasciarsi trasportare dai racconti della cultura popolare è un’esperienza che prima o poi tutti hanno provato.
Musement è dunque andata alla ricerca delle storie più misteriose e degli avvenimenti più oscuri che infestano alcune città del Paese.
Famosa per le sue vie ortogonali, Torino è una città geometrica per merito non solo della conformazione delle sue strade, delle facciate dei palazzi studiati nel minimo dettaglio, ma anche per la confluenza dei fiumi Po e Dora che la pongono al vertice di un triangolo. Queste coincidenze hanno fatto di Torino il luogo ideale per massoni, maestri alchemici e appassionati di esoterismo.
Senza dimenticare il mistero del Portone del diavolo, le grotte alchemiche, la Donna Velata, le mummie e i loro sarcofagi custoditi al Museo Egizio. Chi vuole approfondire il mistero non può non perdersi, di notte, nelle strade di questa città millenaria.
Anche Venezia, con le sue strade strette e labirintiche, i canali e i ponti nascosti è piena di segreti. Una delle zone più ricche di mistero in città è il sestiere Cannaregio. I più attenti, di sera, potrebbero scorgere una dama vestita di bianco, leggenda vuole essere la moglie di Marco Polo.
Un altro mistero circonda Venezia: il Casino degli Spiriti. Qui, secondo una delle leggende più antiche della città, si tenevano cerimonie, riti e invocazioni magiche. La Repubblica Marinara nasconde questo ed altri intriganti segreti.
La città dell’arte e fiore all’occhiello del Rinascimento conserva, assieme ad alcune delle opere d’arte più belle al mondo, un buon numero di segreti e misteri.
Tra le tante curiosità la finestra sempre aperta di Palazzo Grifoni e quella sempre chiusa di Palazzo Pucci. La prima fu lasciata così da una donna che nel XVI secolo perse il marito in guerra. La donna lasciò la finestra aperta nella speranza di vedere il ritorno dell’amato. Purtroppo, la coppia non si ricongiunse mai e alla morte della donna familiari e compaesani decisero di lasciare la finestra aperta.
La finestra sempre chiusa, murata, è il risultato di una congiura non andata a buon fine contro Cosimo de’ Medici. Cosimo non solo sterminò i congiurati, ma fece anche murare la finestra della stanza in cui si riunirono i suoi delatori.
Alla Città Eterna non mancano di certo avvenimenti oscuri e racconti leggendari. L’assassinio di Giulio Cesare, le persecuzioni dei Cristiani ad opera di Nerone, le storie dei Gladiatori e la leggenda della papessa Giovanna. Basta davvero svoltare l’angolo per essere al centro di un racconto millenario.
Anime pezzentelle, Cimitero delle Fontanelle, Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
Non si può non dire che gli abitanti della città non abbiano un legame profondo con il culto dei morti, specialmente verso le anime dimenticate e abbandonate, da qui il termine “pezzente”. Un culto, quasi romantico, che è possibile osservare al Cimitero delle Fontanelle, dove sono conservati oltre 40.000 resti umani, molti di questi “adottati” e venerati dai comuni cittadini in cambio di protezione.