Dal 23 al 26 marzo al MIA Milan Image Art Fair – Superstudio Maxi, Via Moncucco, 35 Milano
Le fotografie “Still Live”, sono un manifesto della lentezza, del piacere dell’osservazione, del recupero della riflessione.
Giangiacomo Rocco di Torrepadula prende un oggetto di uso comune del suo ambiente domestico, apparentemente non più utile perché vecchio, rotto o conservato solo per motivi affettivi. Lo posiziona nello spazio e usa il banco ottico. Prima dello scatto lo studia con calma, intesse con l’oggetto un dialogo intimo fino a trovare una visione che gli restituisca una nuova vita.
Difficile che riesca al primo tentativo. Tutte le varie prove sono misurate, meditate, lente. La velocità non appartiene al banco ottico. Ogni prova è ben studiata, poi sviluppata in camera oscura e scansita con una tecnica particolare per visualizzarla. Ci possono volere diversi giorni per arrivare al risultato giusto. Ma sono giorni che hanno il piacere della lenta riscoperta di un passato di cui in qualche maniera ti riappropri.
Siamo molto lontani qui dalla velocità di esecuzione tipica del digitale e ancor più lontani dalla frenetica fruizione delle immagini sui social. Il risultato è un’immagine che prorompe con la sua ricchezza di dettagli, che esplode specialmente quando vista stampata in grande formato. L’oggetto diventa seducente, spesso si trasforma in qualcos’altro, non è immediatamente intellegibile. La prospettiva, i dettagli, la luce, stimolano l’osservatore a partecipare attivamente a questa nuova visione.
Lungi dall’essere una interpretazione nostalgica, l’opera porta il fruitore a indagare la forma, a soffermarsi, ad osservare particolari, a perdersi nelle sfocature, e così facendo a riappropriarsi del suo tempo in un gesto di osservazione profonda. In questo mondo frenetico e concitato, nulla smette mai di avere senso e tutto può tornare a vivere in modi molto diversi. Tutto può essere still live, se solo sappiamo fermarci a osservare e a immaginare.
Giangiacomo Rocco di Torrepadula
Giangiacomo Rocco di Torrepadula (nato a Napoli, 1966) è un artista visuale e un fotografo. Peculiarità della sua ricerca è l’uso delle neuroscienze comportamentali unitamente all’arte come strumenti per comprendere alcune tematiche sociologiche e sociali, come il valore del tempo o i meccanismi del pregiudizio, in primis razziale.
Debutta nei primi anni 2000 con due personali a cura di Lanfranco Colombo
Philippe Daverio lo inserisce nel suo libro “13×17: 1000 artisti per un’indagine eccentrica sull’arte italiana” edito da Rizzoli (2007).
Nel 2022 vince il prestigioso Premio New Post Photography di MIA – Milan Image Art Fair, la più importante fiera italiana dedicata alla fotografia d’arte e d’autore.
Ha avviato un progetto di mail art partecipativo sui temi dell’odio e del pregiudizio intitolato “A Postcard for Floyd” che sarà pubblicato da Skira (maggio 2023); un’anteprima del progetto è stata presentata all’ultimo Centrale Festival 13 di Fano (2022). Espone le sue foto di architettura “Cages” alla Genova Design Week 2022 nell’antico convento di Santa Maria di Castello. Vive in Franciacorta dove si trova il suo studio e lavora in tutto il mondo.