Concerti

Vie Nuove il 17 ottobre

Riparte con Brahms e Mendelssohn  la musica da camera de laVerdi  al Teatro Gerolamo

Tra le tante rassegne collaterali della nuova programmazione dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi spicca senza dubbio la rassegna di Musica da Camera al Teatro Gerolamo, ribalta in miniatura nel centro di Milano.

I solisti di Largo Mahler approfondiscono il repertorio cameristico in tre appuntamenti, sempre la domenica mattina alle ore 11.00, nel delizioso teatro di Piazza Beccaria, nel cuore della città.

La prima di queste tre affascinanti matinées è prevista per domenica 17 ottobre, col programma intitolato Vie Nuove, quando Luca Santaniello (Violino), Tobia Scarpolini (Violoncello) e Carlotta Nicole Lusa (Pianoforte) affronteranno il Trio per pianoforte, violino e violoncello in Si maggiore op. 8 di Johannes Brahms, e il Grand Trio per pianoforte, violino e violoncello in Re minore op. 49 di Felix Mendelssohn-Bartholdy.

Due composizioni che sono due pietre miliari per il repertorio destinato a questo organico, la formazione cameristica par excellence, da sempre laboratorio di sperimentazione linguistica per tutti i grandi compositori di tutte le epoche. Mendelssohn compreso, che compose il Trio in Re minore nel 1839, eseguendolo per la prima volta all’età di trent’anni nella casa di Robert Schumann, che, dopo l’esecuzione, definì il compositore amburghese “il più brillante dei musicisti, quello che ha individuato più chiaramente le contraddizioni dell’epoca e il primo che le ha riconciliate tra di loro”. Le due epoche, ça va sans dire, sono il Classicismo e il Romanticismo. E Mendelssohn, maestro assoluto e indiscusso di equilibrio formale, mostra fin dall’inizio della sua produzione una naturalezza sconvolgente nel fondere insieme le istanze classiche con lo spirito romantico. E questo Trio ne è senza dubbio esempio lampante. Articolato nei quattro movimenti Molto allegro e agitatoAndante con moto tranquilloScherzo. Leggero e vivaceFinale. Allegro assai appassionato, la partitura del Trio in Re minore mostra le tre voci fuse in un tutt’uno, come fossero tre diversi aspetti della stessa idea propulsiva, e, per dirla con Gioachino Lanza Tomasi, “qui il romanticismo è perfezione di calcolo, pianificazione di una poetica secondo quel filone pedagogico, moralistico, che da Lessing a Schiller formò il costume sano del nuovo sentimento nazionale”.

Schumann torna utile anche nel racconto dell’altra composizione protagonista del concerto di domenica 17 ottobre: all’epoca della composizione del Trio op. 8, Johannes Brahms aveva appena incontrato Robert Schumann. Era il 1853 e quest’incontro avrebbe sconvolto la sua vita. Infatti, Schumann avrebbe presentato sulle colonne della Neue Zeitschrift für Musik il giovane amico come il rappresentante di una nuova sensibilità musicale. L’affetto di Brahms per Schumann era tale da utilizzare uno pseudonimo scopertamente schumanniano (“Johannes Kreisler junior”) per firmare proprio il manoscritto dell’opera n. 8.

Le prime parti dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi mostrano al Gerolamo una dimensione più intima del fare musica, una concezione di quest’arte che si pone in un ruolo di complementarità rispetto alla dimensione sinfonica, all’interno di uno splendido teatro che ne valorizza gli aspetti dialogici e conversativi. Un ottimo modo per passare una domenica mattina autunnale.

Johannes Brahms Trio per pianoforte, violino e violoncello in Si maggiore op. 8

Felix Mendelssohn Grand Trio per pianoforte, violino e violoncello in Re minore op. 49

Luca Santaniello Violino

Tobia Scarpolini Violoncello

Carlotta Nicole Lusa Pianoforte

Domenica 17 ottobre 2021, ore 11.00 – Teatro Gerolamo – Piazza Cesare Beccaria, 8